No gay? No day!

blockDomani 10 Dicembre 2008 ricorrerà il sessantesimo anniversario della dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Non é casuale che proprio domani in America si svolgerà il “Day without gay“, un’iniziativa di protesta contro la recente ondata omofobica americana che, col successo del referendum del 4 Novembre, ha annullato la validità costituzionale del matrimonio per le coppie dello stesso sesso. Milioni di americani  si assenteranno dal lavoro con la motivazione di “darsi gay”!

Ispirandosi alle vicende descritte nel documentario satirico del 2004 “A day without Mexicansdi Sergio Arau, che racconta di una nuvola misteriosa che avvolge la California facendo sparire dal paese gli undici milioni di ispanici, con tutto ciò che comporta la cosa, con il Day Without Gay si propone di convincere milioni di gay a non andare a lavorare e invece di darsi ammalati, come si farebbe in una situazione di sciopero in bianco tradizionale, rivendicare che sono impossibilitati ad andare a lavorare perché quel giorno si sentono troppo gay, come azione di protesta e boicottaggio generalizzato contro la negazione dei loro diritti. Da notare che in una trentina di stati Usa ancora oggi esiste una legislazione anti-gay che permette ad esempio al datore di lavoro di licenziare chi si dichiarasse omosessuale.

Anche in Italia domani di fronte all’Ambasciata Usa dalle 17 si terrà un “day without gay”. Dopo le fiaccolate e i sit-in svoltisi in tutta Italia in questi giorni per protestare contro le dichiarazioni del Vaticano che si è opposto alla depenalizzazione universale dell’omosessualità con motivazioni prive di logica e soprattutto di quella pietas cristiana di cui dovrebbe essere portatore, anche in Italia si porterà avanti un’azione partita dal web.

Ciò che vedo è come in America, per esempio, nonostante la vittoria per un soffio della Proposition 8 le minoranze sessuali non si siano lasciate prendere dallo sconforto ma si stiano organizzando con azioni di protesta che se accolte provocheranno il blocco di numerosi ambienti di lavoro! E a questo vanno aggiunte le dichiarazioni di Obama rispetto ad un programma che prevede la difesa dei diritti GLBT.

In Gran Bretagna la regina Elisabetta II ha mostrato di voler proteggere i diritti della comunità GLBT attraverso l’introduzione di una norma sull’uguaglianza: lEquality Bill, una Carta dell’Uguaglianza – le cui disposizioni verranno attuate tra Marzo e Aprile – che si aggiungerà ad altre dodici iniziative governative, tese a rendere effettiva la parità di diritti tra il mondo lgbt e quello eterosessuale.

In Francia Sarkozy, beniamino del Papa, nonostante le dichiarazioni del Vaticano contro la proposta di depenalizzazione dell’omosessualità, andrà alle Nazioni Unite per proporre e sostenere a nome dell’Unione europea la depenalizzazione dell’omosessualità.

E in Italia?

In Italia abbiamo il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, che dopo aver promesso di votare per l’introduzione dell’aggravante omofobia nel reato di stalking, ovviamente non lo fa.

Abbiamo l’On. Binetti, teodem e neuropsichiatra, che ha identificato l’omosessualità con la pedofilia! Ma in fondo è solo una sua opinione, e non si può mica accusare qualcuno per un’opinione vagamente omofoba!

Il Vaticano che non si occupa delle anime dei fedeli, ma dei loro voti politici, con continue ingerenze nella vita privata e pubblica di chiunque, in nome di valori e testi che hanno ben poco di quell’Amore che tutto abbraccia. Ma bisogna ringraziare la diplomazia vaticana, perchè ci ha salvati da una truffa: la Francia in realtà non vuole salvare la vita di milioni di persone, ma ufficializzare i matrimoni tra omosessuali! E si sa che i comportamenti omosessuali sono tutti oggettivamente peccaminosi!

Ma perchè il Vaticano non propone allora un documento alternativo, senza strani cavilli e che vada per loro bene?

Il sonno della ragione genera mostri“, dice un famoso detto.

Non si tratta di anclericalismo o antiberlusconismo, ma di una situazione che non può più essere tollerata. Abbiamo bisogno di fatti, di gente che agisca, che non si attacchi alla burocrazia, alla politica più becera o ai buoni sentimenti, ma alla giustizia! Chi risponde all’appello?

7 Risposte

  1. Mi sono sempre chiesto se sia il caso di aspettare, o se sia il caso di farsi valere…

  2. Aspettare cosa???? Le idee non cambiano per se stesse, ci vuole una dialettica, perciò dobbiamo agire, perché solo da noi potrà venire la forza dialettica che si opporrà alle idee fermate nel passato.

  3. “”Da notare che in una trentina di stati Usa ancora oggi esiste una legislazione anti-gay che permette ad esempio al datore di lavoro di licenziare chi si dichiarasse omosessuale.””

    Scusate ma quali sono le fonti?
    Io ho letto qui e non ho trovato nulla….
    http://it.wikipedia.org/wiki/Omosessualit%C3%A0_e_legge_negli_stati_USA

    Se mai in altri stati Americani ci sono leggi anti-gay (come le chiamate), ma in USA non direi.

    • Ti rispondo subito, riportando le fonti:

      Partiamo dai casi più eclatanti dell’esercito statunitense, dove vige la regola del “don’t ask, don’t tell”, ovvero non chiedere, non dire, politica adottata sotto la Presidenza Clinton nel 1993, e da allora poco è cambiato. Un omosessuale che vuole far parte delle forze armate statunitensi sa che deve fare una scelta. Nessuno gli chiederà quali sono i suoi orientamenti sessuali. Se non li rende mai evidenti, verrà reclutato o continuerà a vestire l’uniforme senza problemi, anche perché nessuno glielo chiederà mai. Ma se vuole rivendicare la sua identità, la sua carriera militare sarà chiusa. C’è da dire, per dovere di cronaca, che nel Maggio 2008 la Corte d’Appello di Seattle ha annullato un provvedimento di sospensione dal servizio senza paga intrapreso nei confronti del maggiore dell’Us Air Force Margaret Witt, poi congedata con onore perchè fonti anonime avevano rivelato ai suoi superiori che era da anni impegnata in una relazione lesbica con una civile. L’omofobia resta però molto radicata negli ambienti dell’Us Army, come dimostra per esempio la dichiarazione del generale Peter Pace, datata marzo 2007, secondo cui “Gli atti omosessuali sono immorali e non andrebbero perdonati” e quindi “non sarebbe un buon servizio agli stati Uniti una politica che consenta di essere immorali in alcun modo”.

      A questo, poi, aggiungo che nonostante la sentenza riportata nel link, e per l’esattezza “Lawrence Vs. Texas”, molti Stati conservano ancora vecchie leggi “anti-gay”. Nello sforzo per determinare quanti Stati hanno leggi anti-gay e come vengano utilizzate sono stati creati due gruppi per i diritti civili col grande progetto di setacciare i libri di diritto penale in tutto il paese. Basta citare, per esempio, l’arcaica legge del Michigan che vieta alle persone non sposate di avere sesso e di vivere insieme fino all’ingiusta legge del Kansas che sposta l’età del consenso in base al genere delle persone. Si tratta di leggi allora nate per affrontare l’ordine pubblico, ma che vengono abitualmente utilizzate per perseguitare e perseguire le persone che appartengono alle minoranze sessuali.

      Nel Wisconsin le discriminazioni sul lavoro a causa dell’orientamento sessuale sono state messe fuori legge un quarto di secolo fa, ma solo a Maggio del 2007 il Congresso, su proposta di Tammy Baldwin, si è dato la briga di porsi il problema dell’approvazione di un non-Discrimination Act. Si dice che l’America rispetti la libertà individuale e la vita privata e che creda nell’ equità. Eppure si è reso necessario un progetto di legge che renda illegale per gli attuali e potenziali datori di lavoro la discriminazione nei confronti di una persona sulla base dell’orientamento sessuale.

      La proposta che impedirà in tutti gli USA discriminazioni lavorative sulla base dell’orientamento sessuale è attualmente ferma al Senato federale. Dovrebbe passare all’inizio dell’anno prossimo, sempre che i democratici ottengano 60 senatori (ce ne sono ancora alcuni in sospeso dalle scorse elezioni). Se saranno meno di 60, i repubblicani potranno ricorre a tecniche di ostruzionismo, per cui l’approvazione slitterebbe di parecchio.

      Per vedere direttamente ciò di cui ho parlato puoi visitare questi siti:

      “http://www.uaar.it/news/2008/11/23/usa-day-without-gay-protesta-contro-bocciatura-delle-nozze-omosessuali/”
      “http://www.madison.com/wsj/home/opinion/index.php?ntid=131885&ntpid=1”
      “http://www.glapn.org/sodomylaws/usa/usnews099.htm”
      “http://www.google.it/url?sa=t&source=web&ct=res&cd=2&url=http%3A%2F%2Fit.peacereporter.net%2Farticolo%2F6281%2FPetto%2Bin%2Bfuori&ei=_ck_SYKNM4n40AWDkZG8Dw&usg=AFQjCNH-u2ns059rYkqBlI8zDav06LgDww&sig2=KiLKd_M6AQHSpny3LM3cQw”
      “http://www.google.it/url?sa=t&source=web&ct=res&cd=1&url=http%3A%2F%2Fit.peacereporter.net%2Farticolo%2F11159%2FUsa%2C%2Bla%2Bdonna%2Bvince&ei=_ck_SYKNM4n40AWDkZG8Dw&usg=AFQjCNF2XLLx8DYRWTx-o1YZ1JScbNAYCA&sig2=83cWTTtQ8vBj1sgb_L9fMA”

      Spero di essere stata abbastanza esaustiva.

  4. La prima cosa da fare è sbattezzarsi dalla chiesa cattolica. Lo possono fare tutti, anche i cristiani convinti che siano stati battezzati cattolici e che oggi siano dissenso con la chiesa.
    Non sbattezzarsi, in molti casi, è questione di pigrizia, non di vera convinzione. Ma anche la pigrizia è una scelta, ed è su questo che bisogna far leva.
    Chi non si sbattezza, avvelena anche te, avallando con il suo silenzio l’integralismo della chiesa in camicia bruna.

  5. Grazie mille per la risposta.
    Ma avrei qualche dubbio.
    Sull’esercito non entro nel merito, li e’ ovvio che e’ come sparare sulla crocerossa, ma in tutti gli eserciti e’ cosi….prima deve cambiare il mondo, poi dopo millenni quel cambiamento potrebbe sfiorare gli eserciti.

    Sulla legge del Michigan che vieta alle persone non sposate di avere sesso e di vivere insieme non ho trovato riferimenti scritti pero’, mi servono possibilmente anche riferimenti alle leggi.

    Sulla legge del Kansas che sposta l’età del consenso in base al genere delle persone mi pare piu’ una discriminazione legata al genere, ma comunque anche qui mi e’ difficile trovare riferimenti scritti per attestare l’attendibilita’.

    La pagina dell’UAAR che hai linkato e’ proprio quella che mi ha fatto sorgere qualche dubbio, intatti tutti erano pronti ad affermare che in 30 stati americani c’erano leggi anti-omosessuali, ma nessuno citava uno straccio di fonte, ovvio che blog e simili non posso essere considerati tali.
    In piu’ negli altri articoli linkati non sono citate le fonti….per ora rimane piu’ attendibile la pagina di wikipedia.

    Se hai notizie precise e fonti attendibili da consigliarti te ne sarei grato cosi potrei completare la ricerca che sto facendo e fare un resoconto obiettivo sul problema.

    Ciao

    • Sto indagando, ma non è semplice. Anche io, come vedi, sono più per la ricerca delle fonti che possano comprovare le cose, che non per le cose dette tanto per fare scalpore. La cosa comunque che va sottolineata, in base a quello che ho trovato, è che veniva indicato come quelle leggi, anche se dirette al genere o all’età, vengono utilizzate per discriminare le minoranze sessuali.
      Appena avrò le fonti scriverò un articolo!
      Grazie a te per gli spunti critici.

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