Diritti civili e l’Italia delle reazioni

All’indomani della Relazione presentata alla Camera dall’On. Concia le reazioni sono tra le più disparate.

La Ministra per le Pari Opportunità On. Carfagna a Parigi, di fronte ai suoi colleghi europei, ammette finalmente che in Italia esiste un odio verso le persone lesbiche, gay e transessuali ed e’ un passo in avanti rispetto alle precedenti dichiarazioni, quando ne smentiva l’esistenza. Propone, così, di introdurre in Italia l’aggravante per gli atti di discriminazione di tipo sessuale, ritenuto dall’On. Concia parziale ed inefficace se non esiste la configurazione del reato di omofobia.

La risposta di Buttiglione, presidente dell’UdC, punta sul giudizio morale, prendendo ad esempio Paolo di Tarso: “L’omosessualita’ e’ un comportamento sul quale e’ lecito avere un giudizio morale. Se qualcuno lo giudica negativamente da un punto di vista morale deve avere il diritto a manifestare il proprio giudizio (sta forse prefigurando un reato d’opinione?. n.d.r.). Liberta’ e’ difendere il diritto di chi la pensa in modo diverso da me di agire come crede, ma e’ anche il mio diritto di dire che sbaglia”.  Poi continua: “Io vorrei invitare la Carfagna a riflettere su due questioni. La prima – spiega – riguarda l’universalita’ della legge. Perche’ l’aggressione ad un omosessuale dovrebbe essere punita secondo una legge diversa da quella che punisce l’aggressione ad un qualunque altro cittadino? Qual e’ il motivo per cui lo stesso atto dovrebbe essere punito in un caso in un modo piu’ grave e nell’altro in modo piu’ lieve? Non sono i cittadini tutti uguali davanti alla legge? Sarebbe costituzionale un trattamento differenziato? E’ pericoloso avviarsi sul percorso di trattamenti differenziati per diverse categorie di cittadini che finirebbero con il riflettere i diversi livelli di organizzazione e di potere dei singoli gruppi sociali”.

In definitiva per Buttiglione se davvero in Italia esiste una situazione preoccupante di violenza contro gli omosessuali bisonga che si diano da fare la polizia e la magistratura, a cui le leggi vigenti danno adeguati strumenti per la repressione.

Per Carolina Lussana, Lega Nord, il testo sull’omofobia così come proposto dall’On. Concia è inaccettabile. “Non ne condividiamo l’impianto normativo – spiega – che attraverso la modifica della legge Mancino porterebbe a sanzionare penalmente chi propagandasse idee fondate sulla discriminazione di genere o orientamento sessuale aprendo di fatto la possibilita’, nonostante le rassicurazioni dei proponenti, a incriminare chi magari a mezzo stampa si dichiarasse contrario alle coppie gay o lesbiche o ad esempio che affermasse che l’omosessualita’ e’ contro natura”. La strada da seguire, per Lussana, è quella indicata dal ministro Carfagna e cioe’ quella di una specifica aggravante.

Barbara Pollastrini, deputata Pd, definisce l’On. Carfagna “negazionista in Italia, aperturista all’estero“, invitandola alla coerenza tra fatti e parole e ricordandole che la sede per dar prova delgi impegni è il Parlamento dove sono in discussione due proposte di legge che faranno da cartina di tornasole: “La prima – riassume – e’ quella contro le molestie insistenti che, nel testo presentato dal Pd, prevedeva una norma specifica contro le persecuzioni legate all’orientamento sessuale e all’identita’ di genere. Ma la ministra e il governo, lo voglio ricordare, si sono opposti a quell’articolo che noi pero’ abbiamo riproposto con un emendamento in votazione proprio in questi giorni. Sara’ un’occasione di verifica per la Carfagna. La seconda riguarda la lotta a ogni forma di omofobia e ne e’ relatrice Paola Concia che, giusto ieri, ha illustrato le linee di un testo saggio e indispensabile per un Paese che voglia definirsi democratico e civile. Vedremo se ci sara’ la volonta’ della ministra di garantire il suo pieno sostegno”.

Ancora una volta in Italia si continua a fare sillogismi esistenziali e funambolismi politici, quando basterebbe dar ascolto a queste parole per spostarsi finalmente, per una volta, sul piano dell’ azione concreta: “i diritti civili, il rispetto dei diritti umani, il senso di cittadinanza e di inclusione non sono e non possono essere oggetto di trattativa politica, non sono di destra né di sinistra, ma patrimonio di un paese civile“.