Decriminalizzazione: aggiornamenti

yade2Ho seguito per una mezz’ora oggi pomeriggio “L’Italia sul Due”, dove si parlava di omosessualità e della proposta di decriminalizzazione. Tra gli ospiti c’erano anche Francesca Polo di Arcilesbica ed un rappresentante del Vaticano presso l’Onu di cui non ricordo il nome.
Inutile dire che l’amarezza provata è stata tanta.

Il prete, infatti, ha contestato il fatto che i media avrebbero manomesso le informazioni, ed ha poi dichiarato che non è vero che il Vaticano è contro la decriminalizzazione, è piuttosto contro un particolare articolo della proposta definito come una sorta di tranello per indurre a far firmare una richiesta in cui implicitamente si dichiari di accettare le unioni tra persone dello stesso sesso, rendendo di fatto questo documento uno strumento per introdurre, nel contesto dei diritti umani da rispettare obbligatoriamente, anche il matrimonio per le persone omosessuali, e di conseguenza l’adozione di figli o la procreazione assistita”. Dunque il Vaticano ci ha salvati dall’inganno!

Cerchiamo di leggere quest’articolo:

‘Riaffermiamo che ogni individuo ha diritto a godere dei diritti umani senza distinzioni di alcun tipo, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione, così come stabilito nell’Articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e nell’articolo 2 del Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali e nell’articolo 26 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici”

L’articolo fa a sua volta riferimento all’articolo 12 della Dichiarazione dei Diritti Umani, che così recita:

Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

Quindi, implicitamente si farebbe riferimento ad un articolo in cui si dichiara che intervenire sulla famiglia è in realtà un’ingerenza arbitraria, ed il Vaticano avrebbe svelato il macchinoso cavillo che li avrebbe messi nella condizione di dover accettare una cosa contro cui si battono praticamente da sempre.

Mi sorgono alcuni dubbi, però:

– ma il Vaticano non era già a conoscenza di questo articolo della Dichiarazione dei Diritti Umani cui ha apportato la propria firma? E perchè non si oppone anche a tale Dichiarazione?

– se è vero che per la Chiesa esiste “un inganno”, perchè anzichè opporsi in toto con motivazioni a mio avviso agghiaccianti non propone un testo alternativo (così come perlatro proposto dalla Polo), in tempi rapidi ovviamente e nel pieno rispetto dei diritti e della dignità di tutti?

– infine, perchè nell’Osservatore Romano si legge che l’articolo della proposta francese ‘incriminato’ e’ il numero 5? e che recita: ”Siamo anche preoccupati dal fatto che violenza, angherie, discriminazione, esclusione, stigmatizzazione e pregiudizio siano diretti contro persone in tutti i paesi del mondo a causa dell’orientamento sessuale o dell’identita’ di genere, e che queste pratiche minino l’integrita’ e la dignita’ delle persone soggette a questi abusi”.

Alla domanda, poi, se per la Chiesa l’omosessualità sia o meno una malattia, ecco cosa è stato risopsto: “Non posso dire con certezza se sia una malattia, sicuramente si tratta di un deficit affettivo durante l’età infantile, e comunque la chiesa non discrimina gli omosessuali, ma non bisogna commettere atti omosessuali, altrimenti è peccato (o reato?)!”.

A questo punto credo che gli omosessuali nel mondo non dovrebbero essere il 10% della popolazione, ma almeno il 50%!

Per fortuna non ho visto tutta la trasmissione, altrimenti mi sarei divorata il fegato, anche mi sono persa le dichiarazioni di un altro prete che mi hanno riferito abbia detto che “il Vaticano è un grande imbroglio!”!

Stasera, però, incuriosita dalla notizia pubblicata da notiziegay e non riportata da nessun altro sito o giornale, mi sono messa alla ricerca di aggiornamenti sulla proposta. Mi sono così imbattuta in un articolo del 5 Dicembre del sito pinknews che mi ha chiarito un pò le idee:

Diverse nazioni con una considerevole comunità gay non hanno appoggiato il documento per la depenalizzazione universale dell’omosessualità che sarà presentato alle Nazioni Unite questo mese.

L’iniziativa francese è sostenuta da tutte le nazioni quali Norvegia, Svizzera, Islanda, Ucraina, Andorra, Liechtenstein, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Montenegro, Serbia, Ucraina, e l’ex Repubblica Iugoslava di Macedonia.

In America l’assenza più evidente è quella degli Stati Uniti.

Il Canada ha firmato insieme ad Argentina, Brasile, Cile, Ecuador, Messico e Uruguay.

Tre nazioni africane – Gabon, Capo Verde e Guinea-Bissau – si sono impegnate ad appoggiare la dichiarazione insiema a Nuova Zelanda, Israele, Armenia e Giappone.

Louis Georges Tin, il fondatore della giornata inetrnazionale contro l’omofobia, appoggia la proposta di depenalizzazione universale.

Egli si è incontrato con Rama Yade, ministro francese per i diritti umani e per gli affari esteri, all’inizio di quest’anno.

Nel mese di settembre lei ha confermato che si sarebbe appellata alle Nazioni Unite per la depenalizzazione universale dell’omosessualità.

Fino alla fine del 2008 la Francia parlerà a nome di tutti gli Stati membri dell’UE all’ Assemblea generale delle Nazioni Unite, in quanto titolare della presidenza di turno dell’Unione Europea.

L’iniziativa francese sulla decrminalizzazione assumerà la forma di una dichiarazione solenne dai membri delle Nazioni Unite, piuttosto che un voto in materia delle Nazioni Unite .

La Francia presenterà il progetto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite tra il 15 e il 20 Dicembre. Il governo britannico é già sostenitore della depenalizzazione universale.

Per più di 80 paesi le relazioni con persone dello stesso sesso, in qualsiasi circostanza, sono fuori legge.

Le pene variano da pochi anni di carcere all’ergastolo.

In nove paesi, o zone di alcuni paesi, l’obbligo di pena per l’omosessualità è la morte attraverso un’esecuzione.

Più di 50 nazioni hanno firmato per sostenere l’iniziativa, ma il Vaticano si è opposto e sostiene che è giusto che molti paesi non abbiano firmato.

“Non è casuale che meno di 50 Stati membri delle Nazioni Unite abbiano aderito alla proposta in questione, mentre più di 150 non abbiano aderito. La Santa Sede non è sola”, un portavoce del Vaticano ha riferito all’inizio di questa settimana.

La Santa Sede non ha diritto di voto alle Nazioni Unite, ma il suo osservatore ha cercato di sostenere che “gli Stati che non riconoscono le unioni tra persone dello stesso sesso come ‘matrimonio’ sarnno messi alla gogna e resi oggetto di pressione”, a seguito dell’ approvazione della dichiarazione.

Mr. Tin ha dichiarato:

“Se il vostro governo non ha ancora firmato il testo, e se si pensa che sia importante chiederglielo, si potrebbero fare pressioni sul Ministero degli Affari Esteri.

“Potrebbe essere utile anche inviare un messaggio all’Ambasciatore del vostro Paese presso le Nazioni Unite.

“Si può spiegare che si tratta di una dichiarazione (non è imprescindibile), che è solo sulla depenalizzazione dell’omosessualità (non vi è alcun legame con il matrimonio), e che più di 50 paesi hanno già firmato.

“Se il governo ha già firmato il testo, si potrebbe chiedergli di contattare altri Stati vicini. Ad esempio, il Canada e il Regno Unito potrebbero contattare altri Paesi del Commonwealth, il Messico e la Spagna potrebbero contattare altri Paesi dell’America Latina.”


E così Usa ed Australia sono fuori dai giochi! Ma anche il Sud-Africa e molti Paesi islamici.

Una notizia buona però c’é: c’è tempo fino a metà mese per portare avanti la nostra petizione, e cercare di inviare messaggi per convincere quei Paesi che non hanno ancora aderito!