E’ di ieri invece la notizia che in Iran rimarrà in vigore la pena di morte per gli omosessuali, anche se dovesse passare la proposta Onu per la depenalizzazione dell’omosessualità. Mohammad-Taqi Rahbar, membro della commissione Giustizia del Parlamento iraniano, ha affermato: “In base alla sharia e alle leggi divine, in Iran l’omosessualità è considerata odiosa e inaccettabile. Gli stranieri possono dire quello che vogliono, ma noi continueremo sulla nostra strada, perché quello che facciamo serve a prevenire la corruzione. […] le leggi islamiche garantiscono tutti i diritti”. “Anche se ratificheranno la depenalizzazione” continua Rahbar “non potranno imporla, perché ciascun Paese ha le sue leggi, diritti e linee rosse. E’ il caso della Convenzione internazionale per i diritti delle donne, adottata da molti Paesi, compresi alcuni islamici, ma non da noi, perché vi sono alcune parti che non accettiamo”.
Quale conferma “migliore” per abbattere la convinzione secondo cui definire discriminata la categoria degli omosessuali significa invitare a nuove discriminazioni? Migliaia di persone rischiano la propria vita a causa del loro orientamento sessuale, e l’attenzione dovrebbe essere rivolta a loro ed ai loro diritti, e non alla possibile discriminazione che subirebbe l’Iran in quanto persecutore!
Migliore ha anche affermato: “Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come “matrimonio” verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni“. Ma se si legge con attenzione la bozza non si fa alcun riferimento a nessun tipo di legalizzazione delle unioni o equiparazione di esse al matrimonio. E’ forse lungimiranza?
Questo fine settimana sarà caratterizzato da una serie di eventi volti a sottolineare la protesta contro la posizione vaticana che promuove la persecuzione universale dell’omosessualità, con occasioni di azione ed informazione sulla condizione di violenza subita dagli omosessuali in molti Paesi di fronte gli arcivescovadi e dinnanzi le chiese.
Di seguito il calendario:
MILANO – Lombardia
Sit-in in zona Piazza Duomo mercoledì 10 dicembre – anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo – ore 17.30
PADOVA – Veneto
Volantinaggio sabato 6 dicembre in Prato della Valle
BOLOGNA – Emilia-Romagna
Volantinaggio di sensibilizzazione e distribuzione di fiori di fronte alle chiese lunedì 8 dicembre; sit-in Piazza Nettuno nei pomeriggi di martedì 9 e mercoledì 10 dicembre
FIRENZE – Toscana
Sit-in nel centro cittadino lunedì 8 dicembre ore 17
PERUGIA – Umbria
Conferenza stampa presso la sede Arcigay in via Pallotta 42 sabato 6 dicembre ore 10
NAPOLI – Campania
Sit-in davanti al Duomo sabato 6 dicembre alle ore 11
COSENZA – Calabria
Mostra di fotografie sulle violenze omofobiche – itinerante nelle strade della città in occasione dei Test Days.
CATANIA – Sicilia
Azione performativa in piazza Duomo il domenica 7 dicembre dalle 10 alle 13
ROMA – manifestazione nazionale
Sit-in nazionale in piazza Pio XII davanti a San Pietro sabato 6 dicembre alle ore 17 promosso da Arcigay ed Arcilesbica.
E dato che il tono di questi giorni è sostenuto e spesso svilente, inserisco un video allegro ma ironico per cercare di sdrammatizzare un pò:
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